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Lockdown, grave difficoltà dei centri di riabilitazione per disabili

9 Novembre 2020 da //  by Associazione Agrabah

Grave difficoltà dei centri di riabilitazione per disabili neuropsichici intellettivi e relazionali gravi e gravissimi per inadempienza dell’Ausl toscana centro a erogare i sostegni economici previsti per la chiusura forzosa durante il periodo di lockdown.

I Centri di riabilitazione e le Residenze sanitarie per disabili denunciano la grave difficoltà economica in cui si trovano a seguito delle ripetute inadempienze dell’Ausl Toscana Centro nell’erogazione dei sostegni economici previsti sia dai provvedimenti governativi durante e dopo il lockdown, sia dai successivi provvedimenti regionali. Tali sostegni, la cui erogazione era prevista durante il lockdown a fronte della chiusura forzosa disposta da provvedimenti statali e regionali, a tutt’oggi non sono stati erogati.

Come è noto, i Centri di riabilitazione che svolgono servizi in diurno sono stati chiusi forzosamente per disposizione del Governo e della stessa Regione, quale misura di prevenzione indispensabile al contenimento della diffusione dell’epidemia. In particolare i Centri sono stati chiusi dalla metà di marzo fino a circa la metà di giugno, quando sono stati progressivamente riaperti. Gli assistiti e gli ospiti che frequentano i Centri sono tutti portatori di disabilità neuropsichiche gravi e gravissime, rappresentate da ritardo mentale, autismo, gravi disturbi del comportamento. Durante questo difficile periodo è stata comunque attuata un’intensa attività di contatto con le famiglie, tutte in grave difficoltà perché private del consueto sostegno che i Centri danno loro in modo continuativo.

Il provvedimento di chiusura prevedeva sostanzialmente l’erogazione del budget economico già previsto a bilancio preventivo dell’Ausl Toscana Centro (quindi senza alcun aggravio economico) per il mantenimento in vita dei Centri, per coprire gli ingenti costi di gestione non altrimenti comprimibili, soprattutto quelli relativi al personale, ed eventualmente le prestazioni a distanza che potevano essere erogate laddove fosse stato possibile. Sin dall’inizio l’Ausl Toscana Centro è stata molto restìa ad erogare i sostegni economici, cercando di limitare l’erogazione economica delle rette giornaliere solo in caso di effettuazione di una prestazione riabilitativa a distanza, cercando comunque di pagare la stessa retta non a valore intero, ma al 75% o addirittura al 50%. A seguito delle rimostranze che i Centri hanno fatto alla Regione, quest’ultima ha emesso in agosto una deliberazione che prevedeva il ristoro sia delle prestazioni riabilitative effettuate a distanza (teleriabilitazione), sia dei costi incomprimibili, sia dei costi di mantenimento in vita della struttura. Subitaneamente, la Ausl Toscana Centro ha emesso una propria deliberazione in cui recepiva sì il provvedimento regionale (non aveva inteso recepire il provvedimento nazionale fino a quel momento) ma non prevedeva il ristoro dei costi incomprimibili di personale, che costituisce la più parte delle spese da sostenere in mancanza di attività e quindi di introiti.

Il risultato di tutto ciò è che i Centri oggi sono allo stremo e si trovano sul punto di non poter pagare più gli stipendi, avendo dovuto sostenere ben quattro mesi di costi di gestione, senza che potessero disporre di alcun introito. Colpisce fortemente l’indifferenza dei vertici dell’Ausl Toscana Centro, verso Centri di riabilitazione e Residenze che hanno garantito servizi e sostegni alle famiglie da decine e decine di anni. Essi non possono risparmiare risorse economiche già messe a bilancio per i Centri e men che mai utilizzarle per altri fini per quanto utili. I centri chiedono dunque l’erogazione immediata del 100% dei sostegni economici previsti per i quattro mesi del periodo di lockdown per consentire loro di continuare a erogare i servizi e continuare a essere vicini ai disabili e alle loro famiglie, come da sempre.

Intervento sottoscritto da: AIABA, AGRABAH ONLUS, ANFFAS, CRO, CTE, FONDAZIONE STELLA MARIS, MISERICORDIA, ODA, PAMAPI

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